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Inevitabilmente si parla molto dell’uso della mascherina, termine generico che comprende sia la semi-maschera facciale che la maschera chirurgica, come dispositivo di protezione individuale per limitare il diffondersi del contagio da coronavirus.

Chi, per ragioni professionali si occupa della tutela della salute e sicurezza dei Lavoratori, sa che questo dispositivo, oltre a dover essere certificato cioè garantito dal Produttore circa la conformità alle pertinenti norme europee di prodotto: EN 149 e EN 14683, è classificato di terza categoria.

I dispositivi di protezione individuale di terza categoria sono tutti quelli che proteggono l’Utilizzatore da un rischio grave potenzialmente letale e, per tale ragione, deve essere correttamente istruito sulle prestazioni ed addestrato al corretto uso del suddetto.

Quindi non basta mettere a disposizione la mascherina: chi la indossa deve essere a conoscenza dei limiti, delle condizioni e modalità d’uso.

Un uso errato del dispositivo di protezione, oltre a non proteggere dal rischio di contagio, genera una pericolosa illusione, l’idea di una tutela che in realtà non esiste: ad esempio se un facciale protettivo viene indossato con una barba folta non verrà garantita la tenuta con il viso e quindi ciò ridurrà la protezione.

È dunque fondamentale, anche quando si usa un dispositivo di protezione, non abbassare mai la guardia: mantenere la distanza di sicurezza e seguire scrupolosamente le corrette prassi igieniche personali, sono due regole basilari che devono sempre essere adottate!